FITOSTEROLI E FITOSTANOLI: COSA SONO?

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FITOSTEROLI E FITOSTANOLI: COSA SONO?

fitosteroli e i fitostanoli sono molecole di origine vegetale alleate della salute. Il motivo? Introdotti attraverso l’alimentazione possono aiutare a mantenere una normale concentrazione del colesterolo nel sangue, riducendo così i rischi corsi da cuore e arterie1. Infatti un eccesso di colesterolo può favorire il processo di aterosclerosi, esponendo al rischio di infarti, ictus e altri problemi cardiovascolari. Proprio per questo oggi il mercato offre prodotti addizionati di fitosteroli. Scopriamo insieme che cosa portiamo a casa quando decidiamo di acquistarli.

AMICI DELLA SALUTE SIMILI AL COLESTEROLO

In realtà fitosteroli e fitostanoli non sono molto diversi strutturalmente dal colesterolo e, anche tra loro, sono molto simili. I primi sono più abbondanti rispetto ai secondi e, nel linguaggio comune, è diffusa la tendenza ad utilizzare il termine “fitosteroli” per riferirsi ad entrambi[2]. In natura ne esistono più di 250 tipi diversi: i più comuni sono sitosterolo, campesterolo e stigmasterolo. Nessuno di essi può essere sintetizzato dall’organismo umano. Per questo, per sfruttare i loro benefici, è necessario introdurli con l’alimentazione[2].

I BENEFICI PER LA SALUTE

I benefici derivanti dall’assunzione di fitosteroli dipendono dalla loro capacità di ridurre i livelli ematici delle cosiddette LDL (Low Density Lipoproteins), comunemente note come “colesterolo cattivo”. Per questo, in caso di livelli eccessivi di colesterolo nel sangue, l’assunzione dei farmaci viene spesso associata anche quella di prodotti contenenti fitosteroli [3]. Secondo alcuni studi scientifici questa doppia strategia potrebbe addirittura aiutare a ridurre le dosi di medicinali assunti[4]. L’efficacia dei fitosteroli nel ridurre le LDL dipende da diversi meccanismi. Per prima cosa riducono l’assorbimento del colesterolo da parte delle cellule dell’intestino; inoltre sembrano poter promuovere l’eliminazione del colesterolo attraverso la bile, aumentando di conseguenza il riassorbimento delle LDL da parte del fegato [2,5]. Infine, i fitosteroli sembrano agire su diverse molecole responsabili del trasporto del colesterolo nelle cellule intestinali[6].

AIUTARE IL PALATO

Oltre a fare attenzione ai cibi già preparati è bene limitare anche l’aggiunta di sale durante la preparazione dei cibi [1,2]. Per aiutare il palato alla sua assenza è consigliabile procedere gradualmente con la riduzione [2]. Inoltre il sapore dei cibi può essere esaltato con aceto o succo di limone, oppure con l’aggiunta di spezie o erbe aromatiche [2]. Ce n’è per tutti i gusti: potete provare con peperoncino, curry o noce moscata, o ancora con aglio, cipolla, prezzemolo, rosmarino, salvia o menta.

LE PRINCIPALI FONTI ALIMENTARI

Gli alimenti più ricchi di fitosteroli sono, nell’ordine, gli oli vegetali, la frutta a guscio e cereali e loro derivati. Fra le verdure le migliori fonti di fitosteroli sono i broccoli, i cavolini di Bruxelles e i cavolfiori. Inoltre anche le olive (sia verdi che nere) ne contengono buone dosi [2]. La quantità di fitosteroli assorbita nell’intestino è però molto bassa. Nel caso dei fitosteroli propriamente detti si aggira tra il 2 e il 5% e, nel caso dei fitostanoli, è ancora più ridotto [7]. Un modo per aumentarne l’assorbimento è affidarsi agli alimenti addizionati di fitosteroli. Gli studi effettuati per verificare la loro efficacia e la loro sicurezza confermano i benefici derivanti dal loro consumo [2]. Tuttavia, non tutti ne traggono gli stessi benefici; per questo seguire le indicazioni del proprio medico resta fondamentale per sapere se questi alimenti siano adatti al proprio caso.

1. Peterson DW. Effect of soybean sterols in the diet on plasma and liver cholesterol in chicks. Proc Soc Exp Biol Med 1951; 78(1):143-47 2. Di Benedetto R, Giammarioli S, Masella R e Aureli P. Efficacia e sicurezza d’uso degli alimenti contenenti fitosteroli. Centro Nazionale per la Qualità degli Alimenti e per i Rischi Alimentari- Istituto Superiore di Sanità. 3. Thompson GR. Additive effects of plant sterol and stanol esters to statin therapy. Am J Cardiol 2005;96(1):37-9. 4. Miettinen TA, Gylling H. Effect of statins on noncholesterol sterol levels: implications for use of plant stanols and sterols. Am J Cardiol 2005; 96(1):40-46. 5. de Jong A, Plat J, Mensink RP. Metabolic effects of plant sterols and stanols. J Nutr Biochem 2003;14(7):362-9. 6. Levy E, Spahis S, Sinnett D, Peretti N, Maupas-Schwalm F, Delvin E, Lambert M, Lavoie MA. Intestinal cholesterol transport proteins: an update and beyond. Curr Opin Lipidol 2007;18(3):310-8. 7. Berger A, Jones PJH, Abumweis SS. Plant sterols: factors affecting their efficacy and safety as functional food ingredients. Lipid Health Dis 2004; 3:5-23.

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