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QUANDO QUEI QUATTRO CALCI AL PALLONE AIUTANO LA SALUTE CARDIOVASCOLARE

Uno studio ha mostrato come giocare a calcio, anche in modo amatoriale, possa migliorare parametri legati alla buona salute del nostro sistema circolatorio.

Svolgere attività fisica regolarmente fa bene alla salute dell’organismo. Rappresenta uno dei principali interventi per prevenire diversi disturbi e patologie. In particolare, quelle che riguardano l’apparato cardiovascolare. Sì, ma esistono sport migliori di altri? A questa domanda è difficile rispondere, perché entrano in gioco molte variabili, tra cui, primo fra tutti, il gusto personale. Sono stati fatti molti studi per svelare i benefici nascosti in sport diversi. Oggi, vi parliamo di calcio, una delle attività sportive più amate nella nostra penisola. Sembra che il pallone faccia bene anche al cuore.

LO STUDIO

È questo il risultato di uno re review, curata da un team internazionale di scienziati, che ha valutato gli effetti della pratica calcistica amatoriale su pressione sanguigna, composizione corporea, profilo lipidico e fitness muscolare. I ricercatori hanno esaminato le ricerche scientifiche sull’argomento svolte fino ad oggi, analizzando 31 studi clinici in cui si mettevano a confronto individui che praticavano il calcio ricreazionale, rispetto a coloro che non svolgevano alcuna attività fisica. Al termine dello studio, i ricercatori hanno osservato che chi pratica questo sport va incontro a riduzione della pressione arteriosa: rispetto a chi è inattivo, infatti, nei calciatori amatoriali la pressione sistolica si riduce, in media, di 4,2 mmHg, e quella diastolica di 3,89 mmHg.

CALCIO E PRESSIONE ELEVATA

Questi benefici sono apparsi ancora più evidenti nel caso di persone con valori di pressione elevati In questi soggetti, infatti, la riduzione della pressione sistolica e diastolica si attesta, rispettivamente, a 10 e 7 mmHg. Praticare calcio aiuta inoltre a ridurre la frequenza cardiaca: i giocatori, infatti, mostrano valori a riposo di circa sei battiti al minuto più lenti rispetto agli individui inattivi.

PERCHÉ IL CALCIO FA BENE?

Il primo organo ad avvantaggiarsi del calcio è il cuore: la riduzione della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca rappresentano infatti fattori importanti per preservare la salute di questo muscolo. I ricercatori hanno poi osservato una riduzione nella massa grassa e una diminuzione dei livelli del colesterolo LDL, conosciuto per essere il colesterolo “cattivo” e più pericoloso per il sistema cardiovascolare. Ultimo, ma non meno importante, beneficio osservato nei giocatori di calcio è quello dato dal fatto che questo sport, essendo praticato in squadra, mostra un impatto positivo anche sulle componenti sociali e motivazionali che riesce a mettere in gioco durante una partita.

IL CALCIO È LO SPORT “MIGLIORE”?

I ricercatori si sono focalizzati prevalentemente sul confronto tra i giocatori di calcio e coloro che non praticavano alcuna attività fisica. All’interno del lavoro, però, vi sono alcuni dati che mettono in relazione il calcio con sport come la corsa o la danza zumba: il pallone si sarebbe dimostrato una valida alternativa rispetto a queste attività, per quanto riguardava il livello di pressione sanguigna, di grasso corporeo, la frequenza cardiaca e il colesterolo LDL.

LO SPORT FA BENE… MA QUANTO?

Ma quanto bisogna giocare per ottenere gli effetti positivi? I benefici osservati dai ricercatori riguardavano un lasso di tempo che variava tra i tre e i sei mesi di pratica sportiva, con due sessioni da 45-60 minuti due o tre volte a settimana. In altre parole, i cosiddetti “calciatori della domenica” non avrebbero molti vantaggi: per migliorare la propria forma fisica, infatti, questo sport deve essere praticato con costanza, e non è certo sufficiente la partitella giocata saltuariamente tra amici. Allenarsi sporadicamente, infatti, non solo non fornisce benefici a lungo termine sull’organismo, ma anzi aumenta il rischio di andare incontro a infortuni, perché il corpo non è abituato a svolgere un’attività fisica.

STARE IN MOVIMENTO: L’OPINIONE DELLE ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI

Svolgere regolare attività è fondamentale per mantenere il nostro corpo in forma, bruciare i grassi in eccesso e mantenere quindi sotto controllo anche i livelli di colesterolo, sia HDL che LDL. Secondo l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono 150 i minuti di attività fisica che è necessario praticare, ogni settimana. Con il termine “attività fisica” non si intende solo sport vero e proprio, ma qualunque movimento corporeo prodotto dai muscoli scheletrici utilizzando energia; questa definizione comprende sia lo sport che l’esercizio fisico e altre attività come camminare, dedicarsi ai lavori domestici o al giardinaggio.

DIETA SANA IN CORPO SANO

Mantenersi in forma e in salute, però, non passa solo dal movimento. Se è vero che siamo quello che mangiamo, come dicevano alcuni filosofi, è dunque fondamentale tenere a mente che una regola importantissima dello star bene passa anche dalla buona tavola. Questo significa che è indispensabile seguire un’alimentazione equilibrata, in cui l’apporto calorico venga bilanciato dall’attività fisica: solo così, infatti, potremo aiutare l’organismo a prevenire malattie come obesità, diabete e disturbi cardiovascolari. Almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno, ridurre l’apporto di prodotti zuccherati e di carne rossa, fare attenzione a non eccedere con i grassi: sono questi i principi base fissati dall’OMS per mangiare correttamente. Esistono poi alimenti specifici che contengono sostanze, come gli steroli vegetali, in grado di aiutarci a ridurre i nostri livelli di colesterolo, se necessario, contribuendo alla salute del nostro sistema cardiovascolare.

FONTI

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