LOTTA AL COLESTEROLO: 8 CIBI DA EVITARE

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LOTTA AL COLESTEROLO: 8 CIBI DA EVITARE

La lotta al colesterolo inizia a tavola. Il motivo è semplice: fra le principali cause di colesterolo alto ci sono abitudini alimentari scorrette, e ciò che mangiamo influenza i livelli di colesterolo nel nostro sangue 1.

I cibi da evitare non sono però solo quelli che contengono colesterolo in quanto tale. Infatti il colesterolo cattivo aumenta anche con l’assunzione di grassi saturi, quelli tipici degli alimenti di origine animale. D’altra parte, i cosiddetti grassi trans (quelli che possono essere associati ai grassi idrogenati, come alcune margarine), fanno sia aumentare il colesterolo cattivo che diminuire quello buono. Per questo è bene evitare il consumo di alimenti che ne contengano 2,3.
In generale, l’assunzione quotidiana di colesterolo non dovrebbe superare i 300 mg. I grassi saturi non dovrebbero invece superare il 10% delle calorie quotidiane, e i grassi trans dovrebbero essere evitati il più possibile 3,4. Ecco 8 cibi che sarebbe meglio consumare in quantità limitate.

8 CIBI DA CONSUMARE IN QUANTITA’ LIMITATE

1. Il tuorlo d’uovo. Apporta circa 1,3 g di colesterolo ogni 100 g 5. Secondo i principi della Piramide Alimentare della Dieta Mediterranea dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (Inran) non si dovrebbero mangiare più di 2-4 uova alla settimana. Un consiglio per ridurre il consumo di tuorlo? Preparare delle frittate di soli albumi.
2. I formaggi. Sono una fonte di grassi saturi, quelli che non dovrebbero superare il 10% delle calorie quotidiane perché fanno aumentare i livelli di colesterolo cattivo nel sangue.
3. I prodotti da forno contenenti grassi idrogenati. Può trattarsi di cibi dolci o cibi salati. Per riconoscerli bisogna leggere le loro etichette: indicare la presenza di questi grassi è obbligatorio
4. Le fritture. Non tutto il fritto è necessariamente pericoloso, ma bisogna fare attenzione agli oli utilizzati e alle temperature raggiunte durante la frittura, evitando gli oli e i grassi semi-idrogenati, di bruciare l’olio o di friggere troppo a lungo.
5. Il salame e, più in generale, gli insaccati. Possono portare con loro molti grassi saturi. Secondo la Piramide Alimentare della Dieta Mediterranea dell’Inran dovrebbero essere mangiati solo occasionalmente, anche meno di una volta alla settimana. Quando si decide di portarli a tavola, meglio sceglierli con poco grasso visibile.
6. La selvaggina. E’ un altro tipo di carne ricca di grassi saturi e fonte di colesterolo, combinazione pericolosa per il sistema cardiovascolare. Se si desidera mangiare della carne è meglio optare per del pollo, da cucinare senza pelle.
7. L’olio di cocco. Non bisogna lasciarsi ingannare dal fatto che si tratti di un alimento di origine vegetale: così come altri oli tropicali (ad esempio l’olio di palma) è ricco di grassi saturi.
8. Il burro. E’ il grasso di origine animale per antonomasia. Al suo uso dovrebbe essere preferito quello di olio d’oliva, che la Piramide Alimentare della Dieta Mediterranea dell’Inran consiglia in 3-4 porzioni al giorno.

1. Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione. Sapermangiare. Alimentazione e malattie cardiovascolari.
2. Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione. Sapermangiare. Che cosa sono e a cosa servono i grassi.
3. Ministero della Salute. Linee guida per la prevenzione dell’aterosclerosi. Settembre 2004.
4. Società Italiana di Nutrizione Umana. Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana (LARN) – IV Revisione.
5. Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione. Sapermangiare. Tabelle di composizione degli alimenti.

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2022-08-29T15:51:34+02:00
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